Trieste, la censura stampa in Italia ed il settimanale popolare indipendente
Perché una democrazia funzioni non basta garantire ai cittadini il diritto di decidere col voto. Occorre anche garantire loro le informazioni serie e complete che sono necessarie per prendere decisioni sensate. Altrimenti è una democrazia apparente, sotto la dittatura concreta di chi ha il potere di censurare e manipolare l’informazione.
È il caso dell’Italia, che sembra una democrazia ma ha una posizione infima nella classifica mondiale della libertà d’informazione, tra i Paesi dove anche la pluralità apparente delle testate giornalistiche è smentita dal fatto che trattano nello stesso modo le notizie scomode alle lobbies politiche ed economiche dominanti.
Questo accade perché la sopravvivenza economica di quasi tutti i mass media italiani “indipendenti” non è determinata dalla qualità del loro lavoro sul libero mercato, ma dalla quantità di finanziamenti statali e contratti di pubblicità condizionati da politici e grandi imprese che hanno perciò anche il potere di imporre la censura o la manipolazione delle informazioni a quei media, umiliando i giornalisti che vi lavorano.
Gli esempi più recenti dei quali abbiamo scritto sono le aggressioni disinformative violente e continuate di quei media “indipendenti” italiani contro l’Egitto (LINK, LINK), contro il nuovo, energico presidente USA Donald J. Trump (LINK) e contro la Turchia. Ma ora abbiamo un nuovo esempio clamoroso che riguarda Trieste, gli Stati Uniti, il Regno Unito e tutta la Comunità Internazionale.
L’8 giugno 2017 la International Provisional Representative of the Free Territory of Trieste – I.P.R. F.T.T. ha comunicato da Trieste in conferenza stampa, seguita in streaming da osservatori di mezzo mondo, di avere citato in Tribunale il Governo italiano e le sue agenzie fiscali perché impongono e riscuotono illegalmente nel Free Territory le enormi tasse dello Stato italiano, violando le sue stesse leggi (LINK).
Non hanno diritto di farlo, perché l’attuale Free Territory of Trieste è un piccolo Stato sovrano europeo in regime di governo provvisorio che gli Stati Uniti d’America ed Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord, amministratori primari per conto delle Nazioni Unite, hanno sub-affidato per l’amministrazione civile al Governo italiano.
Le riscossioni fiscali italiane illegali mandano in rovina il Free Territory of Trieste amministrato, impediscono a tutti gli Stati ed alle loro imprese di utilizzare il suo Porto Franco internazionale ed i suoi diritti di centro finanziario indipendente, sui quali l’UE non ha alcun potere, e violano il principio democratico fondamentale no taxation without representation (LINK).
Tutti i cittadini, i residenti e le imprese del Free Territory of Trieste e di tutti gli altri Stati interessati possono ora associarsi alla causa della I.P.R. F.T.T. con un semplice atto, trasformandola in class action. Il deposito degli atti di associazione è iniziato il 16 giugno 2017 con quello del Movimento Trieste Libera – Free Trieste Movement, che ha il sostegno di oltre 20.000 cittadini, seguito il 21 giugno dai primi 116 interventi diretti di cittadini e di imprese.
L’azione legale senza precedenti della I.P.R. F.T.T. contro il Governo italiano è una notizia stampa rilevante che riguarda contemporaneamente il Free Territory, l’Italia, gli altri Stati, i cittadini e le imprese, per un valore economico attuale e futuro enorme. Ma è stata censurata da tutti i media italiani che dipendono dai contributi di denaro pubblico del Governo guidato dal “Partito Democratico” (PD), a cominciare dai quotidiani di Trieste in lingua italiana “Il Piccolo” (gruppo Espresso) ed in lingua slovena “Primorski dnevnik”.
Il silenzio stampa è stato invece spezzato dall’unico grande giornale italiano che è davvero indipendente perché si finanzia con la vendita di mezzo milione di copie a numero e si amministra bene, senza finanziamenti statali e senza dipendere dalla pubblicità.
È il settimanale “Cronaca Vera” (LINK), che per il suo stile popolare non viene considerato “all’altezza” dei giornali al servizio dei politici, ma in realtà dà loro lezione continua di giornalismo accurato, indipendente e senza complessi, premiato dall’aumento delle vendite che consolida la sua indipendenza.
Mentre le vendite della stampa asservita calano in continuazione aumentandone la dipendenza economica dal sistema politico italiano. A Trieste le tirature de Il Piccolo sono scese ormai a livelli fallimentari e quelle del Primorski dnevnik sono insignificanti.
Non credete che questa Città-Stato europea con diritti di Porto Franco internazionale e centro finanziario indipendente, meriti anche mass media che siano veramente indipendenti e degni dei suoi ruoli? Noi abbiamo già disponibile la testata storica de Il Corriere di Trieste (LINK).
F.W.
© 22 Giugno 2017